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Savoia-Marchetti S.M.81

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Upassino 97
view post Posted on 7/5/2012, 07:23




Il Savoia-Marchetti S.M.81 Pipistrello era un bombardiere trimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda italiana Savoia-Marchetti negli anni trenta.

Operò nella Guerra civile spagnola, in quella d'Etiopia e durante la Seconda guerra mondiale, venendo relegato a compiti di trasporto verso la fine della sua carriera
Progettato dall'ing. Marchetti e sviluppato parallelamente al Savoia-Marchetti S.M.73, era un monoplano ad ala bassa con carrello fisso, a costruzione e rivestimento misti. Messo a punto il progetto, furono predisposte due linee di fabbricazione parallele: una per l'S.73 destinato al trasporto civile e l'altra per l'S.81 bombardiere con possibilità di rapida trasformazione in velivolo da trasporto.

Il prototipo compì il primo volo sulla pista di Vergiate l'8 febbraio 1935 ai comandi del pilota collaudatore Adriano Bacula e, dopo essere stato positivamente valutato alla Direzione Superiore Studi ed Esperienze di Guidonia, se ne avviò la produzione in serie affidata, oltre che alla SIAI, ad altre sette ditte allo scopo di disporre di un buon numero di esemplari in breve tempo. I collaudi dimostrarono che si trattava di un apparecchio robusto, affidabile e dotato di notevoli caratteristiche aeronautiche.
L'S.M.81 non subì grosse modifiche durante la sua vita operativa, se non le numerose motorizzazioni, tutte con propulsori radiali raffreddati ad aria. Tra i più comuni i Piaggio P.X RC.35 da 700 CV e gli Alfa Romeo 125 RC.35 da 650 CV.

Una variante montò anche motori francesi a doppia stella da 14 cilindri, Gnome-Rhône 14K da 650 CV, provenienti da lotti requisiti. Altre modifiche furono effettuate su apparecchi da bombardamento per la loro riconversione a trasporti, con lo sbarco degli equipaggiamenti bellici e dell'armamento difensivo, e la sostituzione della torretta dorsale semi-retrattile Breda H con una Caproni-Lanciani Delta. Nel corso del secondo conflitto mondiale ricevette il nomignolo di Pipistrello, perché impiegato in missioni notturne.

L'ala era in tre parti, bassa a sbalzo e completamente in legno, con ipersostentatori e aletta di compensazione regolabile a terra. I piani di coda erano in tubi d'acciaio rivestiti in tela, il timone di direzione era dotato di aletta servo motrice e la fusoliera era in traliccio di tubi metallici saldati e rivestita in compensato e tela. Il carrello d'atterraggio era e fisso aveva ruote indipendenti carenate munite di freni pneumatici.

L'S.M.81 fece in tempo ad intervenire negli ultimi giorni della campagna di Abissinia, più a scopo propagandistico che per reali esigenze. In questa fase operò anche come ricognitore e trasporto. Nel corso dello stesso anno (1936) fu il primo aereo militare italiano ad essere inviato da Mussolini in aiuto della rivolta del generale Francisco Franco in Spagna. Assieme a modelli più recenti operò intensamente durante tutta la guerra civile spagnola. Particolarmente attive furono le squadriglie basate nelle isole Baleari, impegnate a colpire sistematicamente la città di Barcellona.

All'epoca della sua entrata in servizio era uno dei più moderni bombardieri del mondo, e alla vigilia della seconda guerra mondiale, benché ormai superati, circa 300 S.M.81 armavano ancora numerose squadriglie da bombardamento in Nordafrica, Albania, Egeo e Africa Orientale Italiana. Al 10 giugno 1940 erano disponibili ancora 294 S.M.81, relegati per lo più all'impiego notturno. Ma i primi aerei italiani ad entrare in azione in Africa Orientale furono - di giorno - proprio due S.M.81. L'11 giugno 1940, uno attaccò Porto Sudan e l'altro svolse una missione di ricognizione sul Mar Rosso. Quella stessa notte, tre "Pipistrelli" decollarono per bombardare Aden, ma uno tornò indietro e un altro impattò contro una collina vicino a Massaua mentre tentava un atterraggio. Ritirato dalla prima linea entro la fine 1940 trovò un utile impiego come aereo da trasporto Ne furono assegnati alcuni esemplari all'Iraq, impegnato vanamente nel 1941 in una guerra che aveva come fine la liberazione totale del Paese dalle pesanti ingerenze dalla ex Potenza mandataria.

Dopo l'armistizio del settembre 1943, 4 esemplari continuarono ad operare con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana fino al dicembre 1944 Gli esemplari rimasti a nord vennero utilizzati dal Gruppo Aerotrasporti Capitano 'Felice Terracciano' dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana. Il reparto, costituitosi nel novembre 1943 ed equipaggiato anche con Junkers Ju 52/3m, operò sul fronte orientale.

Il reparto volò con insegne tedesche, sotto la designazione Transportgruppe 10. Nel giugno 1944, 19 S.M.81 trasportarono dall'Estonia a Immola, in Finlandia, il personale tecnico della "combat force" Gefechtsverbvand Kuhlmet, equipaggiata con Focke-Wulf Fw 190 e Junkers Ju 87 Stukas, destinata a rafforzare l'aeronautica finlandese a fronte dell'offensiva sovietica. Il Transportgruppe 10 operò in Finlandia fino al novembre 1944. Un numero modesto di "Pipistrelli" sopravvisse alla guerra e restò in servizio in Italia fino al 1950

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/f...hetti_SM.81.jpg
 
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