Adolf Hitler fu candidato al Nobel per la Pace nel 1939 su richiesta di Erik Brandt, deputato socialdemocratico svedese. La sua motivazione ufficiale per la nomina fu che "Hitler era il leader del Partito Nazionalsocialista Tedesco", il che sembra piuttosto vago.
Per fortuna, il sito ufficiale Nobel offre una visione più ampia sulla questione. A quanto pare, E.G.C Brandt non ha mai voluto che la sua nomina venisse presa sul serio. Brandt, un devoto antifascista, voleva usare la nomina di Hitler per ridicolizzare coloro che nominarono Neville Chamberlain per il premio Nobel per la pace, dopo che ebbe firmato l'accordo di Monaco. L'accordo di Monaco di Baviera (firmato nel 1938 da Hitler, Chamberlain, Benito Mussolini ed Édouard Daladier) permise in modo infame alla Germania nazista di annettere porzioni della Cecoslovacchia, al fine di evitare una guerra.
Nella sua lettera di nomina, Brandt lodò Hitler come un "combattente per la libertà divinamente dotato" e il "Principe della pace sulla terra". Egli sottolineò che "l'incandescente amore per la pace" del Führer dovrebbe essere evidente dal suo grande libro Mein Kampf, un libro "forse secondo solo alla Bibbia". Brandt menzionò anche quei membri del Parlamento svedese che fallirono nel vedere che fu Hitler, e non Chamberlain, che giocò il ruolo di primo piano nel raggiungimento della pace in Europa e nel resto del mondo.
La lettera di Brandt venne pubblicata da diversi quotidiani e creò una grande controversia, visto che molta gente interpretò male le sue parole. Vari simpatizzanti nazisti si congratularono con Brandt per aver riecheggiato i loro sentimenti, mentre altri furono indignati dal fatto di aver lodato Hitler così apertamente. Alla fine, Brandt ha deciso di ritirare la sua nomina nel febbraio 1939.
Questo, naturalmente, importò a quel punto molto poco. La seconda guerra mondiale era già scoppiata, e il premio Nobel per la pace non fu dato di nuovo fino al 1944.
Un'altra cosa strana di questa vicenda è che a spingere sulla nomina al Nobel per la Pace di Hitler fu anche la famosa scrittrice americana ebrea Gertrude Stein, che era pure dichiaratamente lesbica, e che sempre nel 1938 guidò una pressante campagna stampa, invitando la commissione del Nobel ad assegnare il prestigioso premio al cancelliere tedesco.
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