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Eccomi

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antonio492
view post Posted on 21/6/2016, 08:31 by: antonio492
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CITAZIONE (Malaha @ 20/6/2016, 18:05) 
interessate! Ha vissuto due brutti affondamenti. Sai chi fu ad affondarli?

"Alle ore 08.00 circa al largo di Capo Sidero (Isola di Caso - Egeo). Il battello, per un guasto dell'impianto idrofonico non riuscì a rilevare l'arrivo di una squadra navale inglese. Scoperto all'ASDIC, fu costretto ad emergere per le avarie subite dopo lunga caccia da parte del Ct britannico "Greyhound". Venne autoaffondato dall'equipaggio, dopo aver avuto numerosi morti e feriti a bordo per il tiro d'artiglieria nemico. I superstiti vennero tratti in salvo dalla nave britannica".
Questo è quanto si legge sui vari documenti ed effettivamente mio padre mi raccontava che per un mal funzionamento dell'idrofono il smg emerse in pieno convoglio inglese, accortisi dell'errore fu dato immediatamente l'ordine di immersione rapida ma gli inglesi, a cui non sfuggì la manovra, fecero oggetto l'Anfitrite di lancio di bombe di profondità che colpirono il smg rendendo necessaria l'emersione, a causa dei danni subiti.
Il smg emerse sbilanciato a poppa presentando quindi la prua sollevata, ciò costrinse i primi che uscivano dal suo interno a dirigersi verso prua dove si trovava il cannoncino.
Gli inglesi, a detta di mio padre, pensarono che gli italiani volessero reagire al fuoco nemico, cosa che probabilmente, viste le condizioni, non era assolutamente nelle loro intenzioni, e quindi iniziarono a colpire i nostri con una sventagliata di mitraglia, falciando quei poveri sventurati mentre uscivano all'aperto.
Questo è quanto mi è stato raccontato da mio padre sull'episodio dell'affondamento e quanto lui, molto più avanti negli anni, ha ripetuto diverse volte ai nipoti, sempre uguale, e si è soffermato sempre, quasi con le lacrime agli occhi, certamente con molta commozione, sul fatto che "alcuni marinai che uscirono prima di lui furono proprio falciati dalle raffiche di mitraglia", soprattutto ricordava quel compagno che gli cadde addosso "quasi tagliato a metà" queste erano sempre le sue parole; da ciò si deduce che i marinai uscirono o dalla torretta o dal boccaporto ( è giusto chiamarlo così ?) posto tra torretta e cannoncino o da qualche altra parte e "sembrava si dirigessero verso il cannoncino".
Per fare questo dovevano necessariamente essere in superficie, e mi ripeteva che erano appoppati.
Chissà se le cose andarono veramente in questo modo, comunque questi sono stati i racconti di chi quelle ore le ha vissute in prima persona, le ha ricordate con grande sofferenza e credo che abbiano lasciato il segno sulla sua esistenza, come su quella di tanti altri reduci; come siano andati realmente i fatti forse non lo sapremo mai, ormai credo che la verità se la siano portata nella tomba i caduti e i superstiti.

Accortisi evidentemente dell'errore e del fatto che il smg non poteva manovrare, gli inglesi interruppero le ostilità e fecero prigioniero il resto dell'equipaggio.
Non ricordo che papà mi abbia parlato del numero dei superstiti.
Dopo l'affondamento, mio padre fu portato in un campo di prigionia in Inghilterra dove rimase fino al 23/4/1946.
Una volta in mano agli Inglesi, non so quale fu il percorso fatto fino ad arrivare al campo di lavoro in Inghilterra, ma di certo fu molto lungo perchè un "originale"documento dimostra come mio padrefu "ospite" in un Campo a Pretoria (Sud Africa). Allego foto del "documento" in questione: un fazzoletto ricamato da mio padre mentre era prigioniero

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18 replies since 6/4/2016, 18:38   178 views
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